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giovedì 21 febbraio 2013

L'ALTRA FACCIA DELLA BUCCIA !! BUCCE A TAVOLA!


Le scorzette delle arance per accompagnare le  olive, la pelle delle patate trasformata in croccantissime chips: il risultato è piacevolmente salutare e insospettabile!


Del maiale, dice L. Granello, non si butta via niente, certifica la cultura alimentare contadina, ma anche con verdura e frutta non si scherza!!!

* Zucca:




Spessa e consistente (chioggiotta ) o sottile e delicata (lunga di Napoli), la  buccia della zucca può essere frullata o essicata.
Vanta una sostanza in grado di combattere alcuni virus fungini, in particolare la Candida Albicans.


* Patate:
Nelle bucce di patate troviamo: potassio, ferro e vitamine ma anche glicoalcaloidi - presenti anche nel tè verde e nel caffè verde non tostato -  con presunte proprietà antitumorali.

Ottime sia in versione chips, sia stufate (a patto che non siano verdastre).


* Mela:
La buccia di mela ideale per le gelatine e mostarde con zucchero di canna, limone e semi di senape.
Oltre a vitamine e sali minerali, contiene acido ursolico, che accelera la combustione delle calorie ingerite e incrementa la quota muscolare.



Arance:
Dal condimento per le olive nere, alle scorzette candite fino a marmellate e composte. 
Grazie alle sue bucce molto ricche di limonene si può ottenere da queste anche un olio essenziale benefico.

La buccia dell'arancia, oltre ad essere la  fonte del suo aroma caratteristico, contiene anche peptina, che stimola la sensazione di sazietà.


Melanzane:

Diuretiche e depurative,  le bucce si lavorano come la polpa per metterle sott'olio con aglio, origano e peperoncino, pastellate e fritte e anche in umido.



Banane:
Gli strati interni della buccia della banana sono colmi di molti antiossidanti e contengono poteri di guarigione per piccoli  malanni grazie ai loro acidi grassi esterificati.

Le bucce di banana vengono usate anche contro il prurito causato da punture di insetto, acne e verruche.  


Limone:
Gli olii essenziali contenuti anche nella buccia del limone hanno proprietà antivirali e antibatteriche.
Favorisce inltre la digestione e l'eleminazione dei gas intestinali.

L' aroma particolare  della buccia migliora molte bevande calde e fredde e viene usato sia come abbellimento che come uso in diversi cocktail. 



Preparazioni speciali usando anche  le    b u c c e !!!!!!


*Anatra all'arancia



Con semi di papavero, coriandolo, ma soprattutto scorza d'arancia per un grande classico dell'agrodolce!



* Crema di bucce di zucca



Pezzi di buccia di zucca infornata coperta, ammorbidita in pentola col latte, passata ed arricchita con briciole di biscotto, cannella e uva passa.



*Frittata con scorze di patata: 
Spadellata di scorze di patata e carote con tocchetti di pane raffermo in olio extravergine.
Poi uova sbattute (poco) e dadini di crosta di parmigiano.  Che bontà!!!



*Bucce di melanzana in saor:



Bucce di melanzana a filetti, fritte. 
In un pentolino, aceto, poco zucchero e qualche cucchiaiata di olio di frittura.
Sobbollire e versare sulle bucce.



*Misto di scorze candite:



Misto di scorze di agrumi (senza parte bianca) sbianchite tre volte, poi bollite in acqua e zucchero in pari quantità.
Asciugare su carta da forno.



* Bucce di mele caramellate: 

Bastonicini di bucce di mele, zucchero di canna e poca acqua, rimestando perchè non si attacchino fino a colore ambrato, per decorare torte e budini.
.... e non dimenticate gli ottimi biscotti sempre preparati con le bucce di mela!!!!



L'altra faccia della buccia!



Le bucce sono dei piccoli, veraci forzieri di vitamine, fibre e oligoelementi, che altrimenti occorre surrogare con gli integratori ( per altro, quasi sempre sostanze di sintesi e non naturai).

In più c'è la grande soddisfazione del "fai da te ".
I tanti eco-ricettari diffusi tra internet e librerie abbondano di preparazioni poco impegnative, che consentono di utilizzare quasi per intero la spesa, riducendo assai gli scarti e arricchendo i piatti.



ATTENZIONE!!!!!!!

LA CLASSICA RACCOMANDAZIONE AL VERDURIERE DI FIDUCIA: LA FRUTTA E LA VERDURA PER POTERNE GODERE DELLE LORO BUCCE        NON DEVE ESSERE STATA TRATTATA!!!!!!!!



Buon divertimento con......le  "bucce"!

martedì 12 febbraio 2013

QUASI TUTTO...... SU.......

* Quasi tutto ....sulla menta
Esistono molte varietà di  menta, tra cui molti ibridi, e tutte hanno il tipico gusto fresco del mentolo, più o meno intenso.

Le più utilizzate in cucina sono:
la menta romana, la menta piperita e il mentastro.

La romana - la più nota - ha foglie lunghe e appuntite.
Il mentastro ha foglie ovali verde chiaro e un profumo che richiama la mela.




La piperita ha steli rosso porpora e foglie verde scuro , il sapore più forte e viene usata per liquori e confetteria.

La mentuccia - detta nepitella - viene usata soprattutto in centro Italia per ricette tradizionali come  i carciofi alla romana.





Conservazione:

La menta si trova fresca, in vaso ed essicata.

Se si usa spesso, conviene comprarla in vaso e recidere le parti terminali dei rametti, così la menta continuerà a crescere.
La menta recisa si può conservare in frigo per 2 - 3 giorni avvolta in carta.  Al omento dell'uso fatela rinvenire immersa in acqua molto fredda per un'ora.

Se avete menta essicata usatela solo per piatti salati: il sapore è poco rispondente a quello della menta fresca e nel salato si mimetizza meglio.
Proprietà:

Le proprietà della menta sono dovute all'olio essenziale contenuto nelle sue foglie, ricco soprattutto di mentolo.

Esplica un' azione stimolante  delle secrezioni gastriche e della mobilità gastrica e quindi un'azione prevalentemente digestiva.

Si usa in pasticceria, liquoreria per aromatizzare medicine e dentrifici.

Le foglie vengono usate in erboristeria come stimolante stomatico e carminativo, contro la nausea e il vomito.


Consiglio:
 Provate  il sorbetto di cetriolo e menta!!!!!  (trovate la ricetta su google!!!)






* Quasi tutto sull'alloro....

L'albero dell'alloro è originario dell'Asia Minore ed è diffuso nelle regioni mediterranee da un tempo così lontano da essere ritenuto indigeno.

E' un piccolo albero con foglie verde scuro fortemente aromatico e produce bacche scure.



Le foglie ovali,  verde scuro sono molto usate in cucina sia fresche che secche. 

Quando sono essiccate assumono un colore grigio-verde e diventano più dolci, perdendo il caratteristico gusto un poco amaro di quelle fresche.

Le bacche non vengono normalmente utilizzate in cucina anche se se ne ricorda un uso degli antichi Romani per una salsa insieme ad altri semi ed erbe.


Conservazione:

Le foglie fresche
 si conservano per qualche tempo nella parte bassa del frigorifero, avvolte in carta o nei sacchetti predisposti.


Le foglie essiccate si conservano a lungo in vasi chiusi ermeticamente.

Per sprigionare al massimo il loro aroma,  le foglie vanno spezzettate e poi aggiunte al cibo da cuocere.

E' un ingrediente indispensabile del "Bouquet garni", il noto mazzo di erbe aromatiche della cucina francese.
Proprietà:


Le bacche dell'alloro contengono una buona quantità di grassi da cui si ricava l'olio o il burro di lauro, sostanza che entra nella composizione dell'unguento laurino che ha varie applicazioni nella medicina sia rivolta agli esseri umani che agli animali.



Le bacche dell'alloro vengono inoltre usate nella medicina popolare per la preparazione di bagni aromatici, come sudorifero e carminativo.


Consiglio:

In cucina: provate i bucatini all'alloro, sono ottimi!





* Quasi tutto.... sulla rucola
La rucola selvatica, conosciuta anche come ruchetta, è simile ma non uguale alla rucola coltivata, che è una pianta dal sapore più blando.

La ruchetta ha invece un sapore deciso, forte, pungente e  piccante. 
Tradizionalmente viene usata in insalata in abbinamento con altre qualità dal sapore più delicato. 
Un classico abbinamento romano vede la ruchetta mischiata con la lattughella.

La rucola selvatica ha le foglie più strette e di colore più scuro di quella coltivata ed è  molto usata 
nella cucina tradizionale pugliese.


Conservazione:

La rucola selvatica si trova in commercio nel periodo primavera-estate quando la si raccoglie in campagna, mentre la rucola coltivata è reperibile tutto l'anno.
Si trova in commercio venduta a mazzetti: sceglieteli con foglie di colore vivo e dal portamento eretto  e conservateli in frigorifero nel cassetto delle verdure al massimo per 2 - 3 giorni, avvolti nella carta, in modo da difenderli dal freddo eccessivo.

Proprietà:

La rucola selvatica e non, è un eccellente ingrediente per tutte le insalate, è presente nella misticanza e si sposa bene con i pomodori.

Gli antichi romani sostenevano che fosse afrodisiaca  e la abbinavano alla lattuga per smorzare gli ardori amorosi!

Oggi, oltre alle insalate miste tradizionali, c'è l'abitudine ad utilizzarla in molte ricette, sia di primi piatti che nei secondi di carne, ad esempio per condire carpacci e tagliate.


Consiglio:
 proprio ieri sera, avendo ospiti, ho fatto gli gnocchi (comprati in panetteria!!!) alla rucola!
Grande successo a tavola con bis!!!







*Quasi tutto...... sui broccoletti

 
I  broccoletti o broccoli sono una verdura appartenente alla famiglia delle crucifere, come i cavoli,i cavolfiori, i cavolini di Bruxelles e le verze. 

 

Dei broccoletti si utilizzano le infiorescenze formate dall'ingrossamento dei peduncoli florali e dai fiori non fertili.



I broccoletti si prestano ad essere l'ingrediente base di preparazioni come flan, sformati, torte salate, paste asciutte, minestroni e ottimi contorni da abbinare sia al pesce che alla carne.


Conservazione:

Il periodo dei brccoletti va dal mese di ottobre al mese di maggio.
Sceglieteli con fiori compatti, ben chiusi, con i gambi ben sodi di colore verde chiaro evitando i broccolettti con fiori aperti e giallastri che indicano un'eccessiva maturazione.

Avvolgeteli in sacchetti di plastica e conservateli in frigo per 3 -  5 giorni al massimo.
Dopo l'acquisto consumateli comunque al più presto possibile in modo che conservino le loro vitamine.


Proprietà:

I broccoletti sono molto ricchi di beta-carotene, di vit. C, vit. E, folati, ferro, vit. B, calcio , zinco e molte fibre.

Il loro consumo pertanto è indicato per ridurre il rischio di tumori, infarti, malattie cardiache, spina bifida, anemia e cataratta.

Se consumati 2- 3volte alla settimana, i broccoli riducono l'assorbimento dello iodio che si deve compensare con cibi ricchi di iodio.
I gambi e le foglie contengono le stesse proprietà e sono ottimi da mangiare,

100 gr di broccoletti forniscono 27 cal.


Consiglio:  
 Quando cucinate i broccoletti  provateli una volta col pomodoro e  filetti di acciuga!



*Quasi tutto .....sui fagioli borlotti




I fagioli borlotti  sono i semi di una varietà italiana delle leguminose, genere phaseolus.

Le varietà più note sono: i borlotti nani di Vigevano e i rampicanti di Vigevano. 
Di forma allungata, di circa 2 cm. sono di colre biancastro rosato con striature rosse, oppure rossi.
Una volta secchi vanno dal color panna al marrone con striature più scure.
Si trovano sia freschi, ancora nel bacello, sia secchi, che vanno tenuti a bagno 12 ore prima di cuocerli, cambiando l'acqua e salandoli a fine cottura per evitare che diventino duri.


Conservazione:

I fagioli borlotti
 se sono acquistati freschi con il bacello devono essere conservati in frigorifero nel reparto delle verdure, avvolti in un strofinaccio o in carta e sistemati in un sacchetto di plastica.


I fagioli borlotti secchi  si conservano a lungo se chiusi in contenitori ermetici, in un luogo fresco e buio.
Conviene però non conservarli oltre i 6 mesi, perchè - se sono vecchi - non diventano mai teneri anche se cucinati a lungo.
Proprietà:

Come gli altri fagioli, i borlotti sonoricchi di potassio, di ferro, di calcio e di fibre.

Sono inoltre ricchi di proteine: 8,4 gr su 100 gr. 
Abbinati alle proteine i cereali sono un ecellente sostituto della carne!!!!!




Aiutano a diminuire il colesterolo e, grazie alle fibre, regolarizzano la digestione e aiutano ache a stabilizzare la glicemia.

100 gr di fagioli freschi forniscono 133 cal.
100 gr di fagioli secchi 278 cal.
100 gr di fagioli in scatola, scolati dal liquido, 93 cal.


Consiglio:

Provate a degustare la trita di manzo ai fagioli borlotti!!!!



* Quasi tutto....sui funghi coltivati



Fin dai tempi antichi si è cercato un sistema per coltivare funghi e solo alla fine del 1800 i francesi ci riuscirono, ottenendo un raccolto di funghi prataioli, che da noi vengono chiamati champignon (cioè funghi in francese).

Oggi la coltivazione si è estesa in tutto il mondo, ma sono poche le specie che si ottengono: in genere sono funghi simbionti, cioè che vivono su altri organismi come legno, paglia e letame.

Oltre al prataiolo, che si trova in due varianti, la prima tutta di colore bianco  (vedi foto sopra) e la seconda con il cappello marrone chiaro, 
si coltivano le orecchie o Agarico o Pleurotus del tipo Ostreatus, cioè che somiglia all'ostrica nella forma e nel colore grigio-beige.






Conservazione:

Sono reperibili tutto l'anno: vengono raccolti giovani per questo si conservano meglio di quelli selvatici, a volte un po' rovinati.

I prataioli o champignon e le orecchie si conservano, chiusi ermeticamente, per qualche giorno in frigorifero, ma consumateli fincchè sono ancora sodi! 


Proprietà:

I funghi, si acoltivati che selvatici,  non hanno molte sstanze nutritive:
per 100 gr di funghi:  320 mg di potassio, 100 mg di fosforo e 4 mg di niacina.

Specie quelli selvatici, tendono ad accumulare metalli, sostanze potenzialmente cancerogene, quindi è meglio non eccedere.

100 gr di prataioli forniscono 20 cal e 100 gr di orecchie 28 cal. 


Consiglio:

Provate i ravioli ai carciofi conditi con funghi champignon e prosciutto crudo!
E' un piatto particolare!



Buon Appetito!!

mercoledì 6 febbraio 2013

IL NOSTRO CARNEVALE


..... Il carnevale è alle porte e quindi ......  dopo aver documentato il "Carnevale degli altri" nel mio post precedente, mi sembra giusto di parlare un po' del nostro Carnevale,  con i  suoi dolci con nomi diversi o simili a seconda della Regione d'origine, dal Nord al Sud Italia.

Tutti deliziosi, gustosi, fragranti e soprattutto fritti per la gioia di tutti i " golosastri"!!!!


Con tutta probabilità uno dei dolci di Carnevale fra i più tipici d'Italia sono delle striscioline di sfoglia di farina addolcite, a volte al profumo di limone, vaniglia o liquore, fritte nello strutto o nell'olio bollente, prendendo forme più o meno accartocciate e naturalmente - secondo la regione  - nomi diversi!: "le chiacchiere"!


Nel Lazio:  frappe,  in Emilia:  sfrappole,  nel Veneto:  crostoli,   a Venezia:  galani,  a Mantova  :lattughe,  in Toscana:   donzelline, sebbene il nome più diffuso fra i toscani sia quello di cenci, a rammentare gli scampoli di tessuti che si vendevano nelle fiere.

In Sicilia i nastri carnivalischi   vengono irrorati di miele e cosparsi di granellini di zucchero. I siciliani però hanno come dolci carnascialeschi  per antonomasia - immancabilmernte fritti -  i celebri cannoli di sfoglia croccante riempiti di ricotta, canditi e pistacchi, talmente saporiti che una filastrocca popolare afferma:

"Beddi cannola di Carnalivari, /megghin vuccuni a lu munnu un ci nn'é" ossia "Belli cannoli di Carnevale, miglior boccone al mondo non c'è".
 In Emilia si gustano i tortelli farciti  di marmellata di amerene, i tortellacci  imbottiti di castagne, i ravioloni con zucca e canditi e i tortelloni dolci del bolognese.




Della lunga serie dei garssi dolciumi carnevaleschi fanno parte anche le frittelle venete, che a Venezia vengono chiamate fritole fin dal XVI secolo:
"Boccon da poereti e anca da siori" , "Boccon da poveretti e anche da signori".


Queste  sono a base di farina, zucchero, uvetta, pinoli e profumo di liquore.



In Umbria le frittelle dolci di carnevale sono riempite di riso, mentre nelle Marche si preparono col 
semolino.

A Napoli si chiamano zeppole di carnevale per non confonderle con quelle natalizie, nel Lazio 
le castagnole, palline dalle dimensioni di una castagna, che possono essere preparate anche al forno per renderle più leggere!

Il Giovedì grasso toscano si festeggia con i berlingozzi detto anche "Berlingozzo".





Ma la migliore crona di Re Carnevale, ingorda e seducente, è rappresentata dalla cicerchiata tipica dell'Umbria, del Molise e dell'Abruzzo:


un regale ciambellone di palline di pasta dolce, fritte, tenute insieme dal miele e poi ornata con coloratissimi canditi e confetti.


In Puglia vi sono le dolcissime carteddàte  "cartellate", tipiche frittelle sia natalizie che del magnifico carnevale pugliese, immerse nel miele o nel mosto cotto.



Le "cartellate" sono strisce di pasta accartocciate a forma di fiore o di arabeschi.

Questi dolci, che in Puglia sono simbolo di allegria e festa, si chiamano anche - secondo i luoghi-  
crustoli, scarole, frinzelle, ecc., e fanno parte della lunga lista dei dolci di Carnevale fritti già menzionati, per arrivar fino ai bignè di San Giuseppe che si preparano il 19 marzo per la Festa del santo.




Curiosità:

Nel rituale del culto greco di Demétra, - in uso nel Sud Italia, nella cosiddetta Magna Grecia - compariva un dolce di farina, vino e miele detto "ciceone" da offrire alle divinità, affine all'impasto delle carnascialesche frittelle pugliesi.

Ciò confermerebbe la teoria di alcuni linguisti che vorrebbero la parola "cartellata" proveniente dal greco  kàrtallos  (cestino, paniere), che d'altronde era la forma originaria del tipico dolciume.

Mentre nella fantasia popolare barese le "carteddàte" simboleggiano le lenzuola di Gesù Bambino.





Consiglio:

Consumate tutti i dolci fritti sempre freddi, accompagnandoli con del vinsanto!!



Buon Carnevale alle mie lettrici e lettori!!!!